TEA TREE OIL

(Olio di Melaleuca alternifolia – olio di Manuka – olio di Kanuka)

 

Da molti anni sono conosciute le proprietà dell’Olio di Melaleuca alternifolia, originario dell’Australia, commercialmente conosciuto come tea tree oil, è necessario però specificare che con questo stesso nome si indicano anche altri due oli essenziali ricavati da specifiche piante, sempre della famiglia delle Myrtacee, originarie però della Nuova Zelanda: la Leptosperma scoparium (J.R e G. Forst) il cui O.E. è conosciuto commercialmente col nome di olio di Manuka e la Kunzea ericoides conosciuto come olio di Kanuka (A.Rich. e J. Thompson)

 

Il nome comune di tea tree si riferisce all’uso che venne fatto delle foglie di questi ed altri alberi nel diciottesimo secolo, durante le esplorazioni dell’Australia e della Nuova Zelanda del Capitano Cook e dai primi coloni per confezionare bevande in sostituzione del tè che, dovendo essere importato dalla Cina, era molto costoso e di reperimento difficile o quantomeno incostante.

 

Il Manuka ed il Kanuka crescono spontaneamente e sono molto diffusi in tutte e due le isole della Nuova Zelanda, la raccolta delle foglie, per la produzione dell’O.E., viene fatta quindi sullo spontaneo ed essendo l’estrazione eseguita tramite distillazione in corrente di vapore, senza l’impiego quindi di solventi, è garantita una biologicità di fatto del prodotto finito.

 

 

Recentemente questi due oli hanno destato interesse a livello aromaterapico, oltre che in Nuova Zelanda, soprattutto in Inghilterra, Nord America e in Canada, anche grazie alla popolarità del miele ottenuto dal ManuKa e del riconoscimento, a livello scientifico, delle sue particolari proprietà.

 

Molti studi sono stati fatti da istituti scientifici e università partendo dagli usi tradizionali della popolazione indigena, i Maori, e dei primi coloni europei, in alcuni casi confermandone l’efficacia e trovandone giustificazione scientifica, talvolta, scoprendo anche nuove possibilità d’impiego.

 

Dei due il più conosciuto e popolare è l’O.E. di Manuka ragione per cui è quello su cui si ha maggiore letteratura scientifica, ma anche per il Kanuka la letteratura è abbondante e comunque gli studi e la sperimentazione continuano a volte con inaspettate sorprese.

 

La tossicità, nell’uso topico, di questi O.E. è esclusa per ambedue, quindi si possono considerare non pericolosi.

 

Come per tutti gli O.E. l’impiego per via orale, deve essere consigliato sotto la responsabilità di un medico, mentre l’impiego delle foglie sembra non avere controindicazioni, ma, in via cautelativa, è comunque bene non utilizzarli in gravidanza, durante l’allattamento e in caso di intolleranza.

 

Problema che, al momento, non si pone data l’attuale irreperibilità delle foglie sul mercato europeo.

 

Questi oli sono piuttosto unici in confronto ai loro parenti della famiglia delle Myrtacee, hanno però una stretta analogia con quello di Melaleuca alternifolia con la quale condividono alcune proprietà anche se con potenzialità diverse.

 

L’olio di Manuka, ad analisi, ha presentato concentrazioni di principi attivi diverse secondo le zone di provenienza della materia prima utilizzata, quelli distillati da piante provenienti dall’isola del nord, in particolare dalla zona di Nord Cape, hanno riportato livelli di principi attivi a volte superiori anche del 30%, soprattutto di triketoni, rispetto a quelli ottenuti con materiale vegetale proveniente da altre zone.

 

Bisogna notare che, comunque, tutti gli O.E. di Manuka prodotti in Nuova Zelanda hanno un contenuto di triketone e sesquiterpeni notevolmente superiore agli stessi prodotti in Australia, cosa che, per altro, si riscontra anche per il contenuto di MGO (metilglossale) del miele di Manuka neozelandese rispetto a quello australiano.

 

Questi fattori sono molto importanti quando si valuta il prodotto.

 

Ricerche effettuate da diversi istituti di ricerca tra cui l’ATCC American Type Culture Collection e dal Kaohsiung Veterans General Hospital di Taiwan, hanno valutato l’impiego di questi O.E. in relazione al trattamento di malattie e infiammazioni causate da microrganismi.

 

Analisi multiple confermano che entrambi gli oli essenziali hanno spiccate proprietà fungicide inibendo significativamente la proliferazione di diversi funghi anche in concentrazioni molto basse (0,78% al 3,50% ).

 

Si sono evidenziate anche eccellenti qualità battericide con un'inibizione anche del 100% su diversi ceppi, infine sono stati rilevati effetti antimicrobici e antinfiammatori importanti che non influiscono negativamente sul sistema immunitario.

 

Questi risultati indicano che il potente potere antimicrobico e le proprietà anti-infiammatorie di questi oli li rendono forti candidati per il trattamento delle infezioni e delle malattie immuno-correlate.

 

Non sono da trascurare le evidenti azioni antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante, calmante ed anestetica riscontrate in questi oli.

 

Alla luce di questi risultati in quasi tutte le ricerche effettuate si ipotizzava il possibile efficace impiego di questi oli nel trattamento delle infezioni nosocomiali che rappresentano uno dei principali problemi di salute a livello mondiale, data la scarsa risposta a cure antibiotiche.

 

Gli studi su questi tre preziosi oli essenziali continuano in diverse università, istituti di ricerca ed ospedali, promettendo ottimi risultati, ma occorre tener presente che l’impiego degli stessi per uso orale può avere controindicazioni e quindi sono possibili sotto responsabilità medica.

 

Sembrano invece esclusi effettui secondari per l’impiego topico, fatta salva una possibilità allergica allo specifico olio che è bene testare prima dell’impiego.

 

Questi oli hanno molti effetti benefici sulla pelle.

 

Possono essere efficacemente utilizzati in diversi casi tra cui:

 

·         alleviare il prurito o dolore causato da irritazione della pelle, per esempio dovuti al sudore, allo strofinamento di indumenti o scarpe ecc., in questo caso i tre oli hanno  pari efficacia;

 

·         eruzioni cutanee di diverso genere, per esempio manifestazioni acneiche, dove intervengono anche come antibiotici ed antibatterici con particolare riferimento al Kanuka per la sua attività cicatrizzante e riepitelizzante;

 

 

·         psoriasi, per l’azione antinfiammatoria, riepitelizzante, cicatrizzante e l’azione anestetica, i più attivi sono la Melaleuca alternifolia ed il Manuka;

 

·         piaghe per le proprietà antibatteriche, antibiotiche, cicatrizzanti, riepitelizzanti e l’effetto antinfiammatorio e antidolorifico, in questo caso il più attivo e l’olio di Manuka;

 

 

·         ferite e tagli come antibatterico, antibiotico cicatrizzante e riepitelizzante, in questo caso è consigliato il Manuka;

 

·         punture e morsi di insetti per l’azione antinfiammatoria, antiallergica e anestetica, è consigliato l’olio di Melaleuca alternifolia;

 

 

·         morsi e graffi di animali per l’azione antibatterica, antibiotica, cicatrizzante, riepitelizzante, antinfiammatoria ed anestetica, preferiti il Manuka e Melaleuca alternifolia;

 

·         herpes simplex, per l’attività antivirale, antibatterica, antinfiammatoria, cicatrizzante e riepitelizzante, da preferire l’olio di Manuka;

 

 

·         dolori muscolari per l’attività spasmolitica, antinfiammatoria, con particolare riferimento all’olio di kanuka per la sua capacità di penetrazione nei tessuti;

 

·         dolori articolari, anche artritici per le proprietà antidolorifiche, antinfiammatorie, anestetiche, con particolare riferimento all’olio di kanuka per la sua capacità di penetrare velocemente ed in profondità nei tessuti;

 

 

·         micosi, per l’azione antimicotica, antinfiammatoria, il più appropriato è l’olio di Melaleuca alternifolia;

 

·         Bruciature, per l’azione antinfiammatoria, anestetica, riepitelizzante, i più attivi sono l’olio di Melaleuca alternifolia e di Manuka

 

 

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