AROMI PER PROFUMI
Gli Aromi per Profumi sono sostanze profumate create nei laboratori dei profumieri da particolari specialisti, detti “nasi” che si occupano di riprodurre i diversi profumi che si trovano in natura, avendo cura che siano adatti all’impiego in profumeria, in cosmetica e in tutti quei campi dove sia necessario dare una profumazione per caratterizzare un prodotto o quando sia necessario coprire o modificare l’odore di una sostanza al fine di renderla accettabile o più gradita.
A tale scopo si procede, nei laboratori specializzati, a trattare gli Oli Essenziali in modo da eliminare tutte le sostanze, in essi contenute, che non abbiano relazione diretta con lo sviluppo del profumo e che, in fase di preparazione possano, in un qualche modo, creare dei problemi quali l’intorbidamento, la flocculazione, la comparsa di depositi etc. che renderebbero necessari interventi di carattere chimico-fisico che complicherebbero notevolmente i processi di fabbricazione aumentandone, anche in modo sostanzioso, i costi.
Altro elemento molto importante è quello di poter garantire la standardizzazione del prodotto secondo parametri predefiniti che rimangono costanti nel tempo, evitando, in questo modo, gli inconvenienti a cui si può andare incontro con l’impiego degli O.E. naturali che, per loro propria natura, possono variare molto da anno ad anno, in funzione delle condizioni climatiche, del luogo di produzione, delle caratteristiche geografiche e geologiche del terreno, del clima ed in fine alla tecnica adottata per la produzione, tempo trascorso dalla raccolta del vegetale alla sua trasformazione, metodo d’estrazione, temperatura a cui si opera, condizioni meteorologiche dell’ambiente in cui avviene l’estrazione e così via.
Gli Aromi per Profumi sono quindi, generalmente, i più impiegati in profumeria e rappresentano anche la base ideale per la produzione artigianale e hobbistica dei profumi, per profumare cosmetici e prodotti per l’igiene personale, per l’igiene della casa e profumare piccoli e grandi ambienti, armadi e cassetti.
E’ però necessario tenere presente che essi non hanno le stesse proprietà degli O.E., non avendone le stesse caratteristiche e vengono quindi impiegati esclusivamente dal punto di vista della resa olfattiva.
Un altro vantaggio è quello di poter trovare note di profumo che possono sostituire essenze molto costose e/o difficilmente reperibili a costi accettabili, se non addirittura riprodurre profumi di piante o fiori che difficilmente si riuscirebbero ottenere in modo naturale.
Ovviamente la qualità di questi prodotti è strettamente correlata alla competenza del produttore ed alla bravura ed esperienza dei tecnici “Nasi” responsabili della produzione.
Nel mondo esistono diversi produttori, i più famosi, e secondo noi anche i migliori, si trovano in Provenza dove ci sono essenzieri con esperienza secolare, come, per esempio, la Parfumes Fragonard di Grasse, azienda che vanta una tradizione nella produzione d’Essenze e Profumi risalente al XVIII secolo e presso la quale è possibile visitare un interessantissimo museo, nel quale si possono vedere le varie tecniche di lavorazione e i cicli di produzione a partire dai più antichi sino ai più aggiornati.
E’ importantissimo tenere presente che gli Aromi per Profumi non sono adatti ad un uso alimentare, è quindi necessario astenersi da tale impiego salvo che non sia espressamente dichiarato in etichetta l’uso alimentare.
Ogni profumo impiega un certo intervallo di tempo tra l’espressione della sua massima resa e lo scomparire.
Secondo questo concetto, in profumeria, si usa classificali in:
- NOTE DI TESTA o DI PUNTA, in cui sono inseriti i profumi che emanano immediatamente il massimo di resa con una durata relativamente breve dopo di cui svaniscono o virano cambiando anche notevolmente il profumo originale.
- NOTE DI CUORE o BOUQUET, in cui sono compresi quelli che produono un effetto intenso e per un periodo “lungo”, generalmente attorno alle 4 ore, questi costituiscono la parte centrale e caratterizzante di un profumo.
- NOTE DI BASE o DI FONDO, sono quelle che si avvertono ancora chiaramente anche dopo più ore e costituiscono il punto di profumo finale.
- FISSATIVI, generalmente sono note di base molto pesanti che hanno il compito di rafforzare ed arrotondare le prerogative degli altri profumi.
Non prendendo in considerazione i fissativi chimici rimangono due possibilità:
- fissativi d’ORIGINE ANIMALE, come Ambra, Castoro, Muschio e Zibetto;
- fissativi d’ORIGINE VEGETALE, in cui scelta è limitata all’ O..E. di Ambretta (Hibiscus abelmoscus) ed all’O.E. di Sandalo (Santalum album).
Le caratteristiche finali di un profumo dipendono quindi dal rapporto tra le diverse note e il fissatore impiegato.
Occorrerà quindi provare, o meglio “testare” il profumo ottenuto in modo da valutarne il risultato in funzione del suo “equilibrio”
Si procederà quindi secondo il seguente schema:
- VALUTAZIONE COMPIUTA ANNUSANDO DIRETTAMENTE DALLA BOCCETTA, realizzata agitando il flacone di campione a breve distanza dal naso.
- PROVA DIRETTA SULLA PELLE, eseguita in tempi differenti per valutare le modifiche che avvengono in relazione al tipo di pelle e con il trascorrere del tempo.
- EFFETTO DEL PROFUMO DISPERSO NELL’AMBIENTE, che si ottiene impregnando una sottile striscia di carta assorbente con qualche goccia della composizione e sventolandola in modo che si disperda nell’aria. .
- EFFETTO SU CHI LO PORTA, tenendo presente che tutti i profumi reagiscono dando note diverse a secondo del tipo di pelle e addirittura secondo l’umore di una stessa persona, quindi, per una corretta valutazione, è bene eseguire la prova su di un numero discreto di persone differenti e possibilmente sulle stesse in tempi diversi.
In termini generali è bene tenere presente che:
- Un PROFUMO FEMMINILE, avrà, generalmente, una nota principale di tipo floreale con una nota secondaria che ne stabilisce il carattere, esempio: nota floreale e nota secondaria fresca, fruttata; oppure composta, come: orientale – caldo – legnoso, fresco - legnoso, etc.
- Un PROFUMO MASCHILE, invece, avrà, generalmente, in primo piano le note legnose, di muschio o spezziate con secondarie fresche, leggermente floreali, di tabacco, fresche – aromatiche, calde ecc., le note floreali, in questo caso, dovranno essere dosate con particolare parsimonia.
In pratica, nella composizione di un profumo, si procede creando una miscela di base, inserendo, secondo i propri criteri e gusti, un certo numero di note di testa, di cuore e di base.
Gli esperti profumieri lavorano mescolando molte essenze per ogni nota, anche più di trenta, a volte in quantità minime, ma comunque in grado di modificare profondamente il risultato finale.
Tale sensibilità si sviluppa con il tempo, con l’esperienza e con un lavoro di ricerca che si concretizza nel prendere costantemente appunti sulle diverse esperienze che si compiono e i risultati che ne conseguono, in modo di poterle riprodurre e interpolare secondo le esigenze.
Iniziando è meglio impiegare da sei a nove note principali e da tre a sei note secondarie per dare nuance, in seguito, le basi ottenute, potranno essere ulteriormente modificate con l’aggiunta d’altre tonalità o, addirittura, mescolate tra loro.
Un altro elemento di carattere generale da tenere presente è la destinazione che s’intende dare al profumo, per esempio:
se si desidera ottenere un profumo per il giorno o per la sera, bisogna tener presente che, i primi sono generalmente più freschi e meno intensi dei secondi;
se è dedicato ad un particolare periodo dell’anno, valutando che ogni stagione ha i suoi profumi caratteristici i quali hanno effetti particolari su ognuno di noi, in questo caso può essere utile prendere in considerazione le caratteristiche dei quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco);
anche l’effetto che si vuole ottenere è di particolare importanza: erotico, misterioso, diretto, intenso o accennato, in questo caso bisogna affidarsi alla propria creatività per ottenere una giusta risposta.
Infine, ma estremamente importante, occorre definire accuratamente la persona che dovrà “portarlo”, nei termini di carattere, espressività, aspetto, arrivando sino a valutare le particolarità della pelle, delicata o robusta, secca o grassa, chiara o scura ecc., e definire quali sono le caratteristiche che si vogliono sottolineare, equilibrare o rinforzare.
Nell’alchimia tradizionale ogni ricetta era preparata singolarmente proprio sulla valutazione di questi aspetti.
Riguardo alla relazione tra gli Oli e i quattro elementi esistono diverse scuole di pensiero ed ognuna giunge a definizioni diverse, questa divisione non deve, però, essere confusa con la teoria dei cinque elementi cinese che si basa su altri presupposti.
Per una loro utilizzazione corretta è necessario considerare che:
il secondo elemento, aggiunto al principale che è sempre indicato per primo, indica in quale direzione l’olio si muove o tende, fattore fondamentale da tenere in gran considerazione nella valutazione delle caratteristiche della persona a cui è destinato il profumo;
I contrari si armonizzano a vicenda secondo il seguente schema:
- Il FUOCO, facendo evaporare l’acqua, ha una funzione attivante,
- L’ACQUA, smorzando il fuoco, ha una funzione smorzante,
- la TERRA, solidificando l’aria, ha funzione stabilizzante,
- l’ARIA, alleggerendo la terra, ha funzione mobilitante.
In sostanza gli elementi attivi sono due: fuoco ed aria e due sono gli elementi passivi, terra ed acqua.
Anche i segni zodiacali sono ordinati secondo questo schema:
- all’elemento ARIA corrispondono i segni zodiacali ACQUARIO, GEMELLI, BILANCIA con le seguenti caratteristiche di personalità: freddo, flessibile, opportunista, inventivo, leggero, spirituale, distratto, non durevole, attivo, chiaro, fantasioso, inaffidabile, divertente, veloce, labile, instabile; tipologia fisica: arti sottili, delicatezza, altezza; colore: il giallo; stagione corrispondente: primavera;
- all’elemento FUOCO i segni ARIETE, LEONE, SAGITTARIO, con aspetti caratteriali: caldo, luminoso, trascinante, consapevole di sé stesso, energico, autoritario, espansivo, focoso, attivo, imprudente, carismatico, indiscreto, appassionato, tipologia fisica: rigido, robusto, dinamico, colore: rosso; stagione corrispondente: estate.
- all’elemento TERRA corrispondono i segni CAPRICORNO, TORO, VERGINE, peculiarità di carattere: secco, pratico, realistico, dogmatico, stabile, non flessibile, materialistico, calcolatore, passivo, pedante, utilitaristico, malinconico, radicale, rettilineo, lento, prudente, tipologia fisica: solido rigido compatto, stagione corrispondente: autunno.
- all’elemento ACQUA corrispondono i segni PESCI, CANCRO, SCORPIONE, con elementi caratteriali: adattabile, sognatore, mutevole d’animo, umido, tranquillo, non autonomo, pieno d’abnegazione, calmo, sensibile, indefinibile, introspettivo, passivo, pigro, tipologia fisica: morbido, rotondo, stagione corrispondente: inverno.
Una volta ottenuta e verificata la “Base” del profumo, essa si può applicare direttamente sulla pelle, è sufficiente una quantità minima, oppure impiegarla, come già descritto per gli O.E., per profumare l’acqua del bagno, disperderli negli ambienti, profumare oli per il massaggio, cosmetici, saponi, etc.
Un discorso a parte merita la preparazione dei Profumi alcolici, Colonie, Lozioni, prodotti nel cui approntamento, oltre alla Base, sono impiegati alcol ed acqua.
L’alcol, che garantisce i migliori risultati, dovrebbe essere “di Vino” che ha la caratteristica di non avere note pungenti e quindi garantire un risultato più morbido nei confronti di quello “di Grano”, detto anche “buongusto”, che ha il difetto di creare un sottofondo leggermente più spigoloso che, si deve necessariamente correggere con l’inserimento di note calde o con l’impiego di ” Acqua di distillazione di Rose” al posto della semplice acqua distillata.
Le proporzioni degli elementi, Base, Alcol, Acqua, variano in funzione di ciò che si vuole ottenere.
- Per la produzione di un Profumo s’impiega 15 - 20% di base, 60 - 70% di alcol, 10 - 25% di Acqua distillata o di Rose.
- Per una Colonia s’ impiega 10% di Base, 40% di Alcol e 50% d’acqua distillata o di Rose.
- Per una Lozione 5% di Base, 25% di Alcol, 70% di Acqua distillata o di Rose.
Queste proporzioni hanno carattere molto orientativo, possono quindi variare, anche di molto, secondo i gusti personali, sempre tenendo presente che:
- un Profumo deve avere un grado alcolico abbastanza alto, tra i 40 ed i 50° e anche più, in modo che il calore corporeo possa far evaporare rapidamente il diluente, Acqua + Alcol, ed un rapporto di Base attorno al 50%, quindi molto alto, poiché la quantità adoperata è modica.
- nella preparazione delle Colonie la percentuale di Base scende attorno al 30% circa, diminuisce leggermente quella dell’Alcol, attorno al 30% ed aumenta notevolmente quello dell’acqua perché l’uso di tale prodotto è generalmente più generoso, giacché sono generalmente usate più per rinfrescare che per profumare, l’alcol stesso offre la sensazione di fresco che la sua evaporazione produce.
- Le Lozioni, avendo una funzione più di toeletta devono contenere meno Base, attorno al 10%, una gradazione bassa, per non disidratare la pe